
Iperplasia prostatica benigna
CHE COSA FARE
Si tratta di una malattia molto comune, ma circa il 50% degli uomini con la IPB non lamenta sintomi né disturbi, quindi non sono necessari trattamenti specifici. Una volta diagnosticata la IPB, l'urologo continuerà a monitorare la situazione per intercettare in tempo utile eventuali peggioramenti della patologia. Sebbene non sia possibile agire sui fattori di rischio principali quali invecchiamento o storia familiare della IPB, esistono altri fattori di rischio che possono essere modificati con qualche sforzo: sovrappeso, vita sedentaria, dieta povera di frutta e verdura e abuso d'alcol.
Anche per gli uomini che sviluppano i fastidiosi sintomi di questa condizione è possibile prendere delle precauzioni per limitarne la severità o per eliminarli del tutto. Ad esempio, evitare l'assunzione di caffè, alcol e altre bevande diuretiche che spingono il corpo a espellere i fluidi più velocemente, inducendo a una minzione più frequente. Anche alcune medicine possono influenzare la minzione e, se possibile, sarebbe meglio evitarle: antistaminici, decongestionanti (tipo spray nasali) e altri farmaci antiallergici.
Una strategia utile è quella di limitare il consumo di liquidi nelle situazioni in cui urinare può essere imbarazzante o complicato; tuttavia questo approccio deve essere utilizzato solo in casi specifici poiché l'assunzione giornaliera complessiva di fluidi non dovrebbe essere inferiore ai 2,5-3 litri, per evitare il rischio di infezioni del tratto urinario. Inoltre è possibile allenare la vescica a contenere più urina, ad esempio cercando di trattenerla più a lungo del normale prima di andare in bagno, oppure ricorrendo alla tecnica del doppio svuotamento, che consiste nell'urinare due volte a distanza di pochi minuti. Così facendo si aumentano le probabilità di svuotare completamente la vescica prima di uscire dal bagno.
HUB-2Referenze bibliografiche
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TRATTAMENTO
Quando il peggioramento dei sintomi dell'iperplasia prostatica benigna arriva a influenzare negativamente la qualità della vita del paziente, è possibile somministrare delle cure che possono essere farmacologiche o, per i casi più gravi, anche chirurgiche, adottando tecniche molto innovative.